Il romanico a Parma e Provincia

Accanto alla Cattedrale di Parma, la città e la provincia accolgono numerose testimonianze dell’arte romanica: importanti tracce di cultura medievale, che si possono incontrare in un museo così come nelle numerose pievi del territorio. Inizia qui il viaggio alla scoperta dei luoghi romanici.

Chiese e complessi monastici a Parma

Nelle immediate vicinanze della Cattedrale si trovano tre siti di origine romanica, che meritano sicuramente l’attenzione del viaggiatore.

Il primo è il monastero di San Giovanni Evangelista, le cui vestigia romaniche non sono più visibili. Il complesso è uno dei più imponenti della città e comprende la Chiesa, il Convento e l’Antica Spezieria di San Giovanni.

San Francesco del Prato non è invece visitabile e può essere ammirata solo esternamente: è una delle prime chiese della città ad essere stata edificata completamente in cotto e la sua costruzione risale al 1240 circa. La facciata odierna, pur nella generale alterazione dovuta all’incongruo utilizzo durato due secoli, non è quella originaria.

A poca distanza, si trova il Sacello di San Paolo, ovvero la parte più antica dell’omonimo monastero benedettino: un luogo di preparazione al rito che risale al XII secolo e si presenta come una stanza cubica con cupola. Di particolare bellezza sono i quattro pennacchi della stanza, composti da laterizi di dimensioni differenti che formano un disegno “a ventaglio quasi perfetto”

Spostandosi invece in Oltretorrente si trova la Chiesa di Santa Croce, solennemente consacrata il giorno 21 agosto del 1222. In questo caso gli interventi di restauro novecenteschi, nella riproposizione di modelli neomedievali, hanno riportato alla luce parte delle originarie decorazioni romaniche.

Luoghi e musei a Parma

Un altro percorso sulle orme del Medioevo che è possibile compiere in città è quello che comprende la visita alla Galleria Nazionale, alla Piazza Grande (oggi Piazza Garibaldi) e all’Ospedale Vecchio.

La Galleria Nazionale è la più grande pinacoteca della città e si articola in una preziosa collezione, che va dal Medioevo al Novecento. Tra i tesori romanici di maggiore interesse vi sono: la porta lignea di San Bertoldo, intagliata ed incisa agli inizi del XII secolo, lastre e capitelli decorati da artigiani emiliani, la Majestas Domini e i capitelli frutto della maestria di Benedetto Antelami.

Volendo fare una piccola deviazione, per raggiungere l’Oltretorrente, si può passare da Piazza Grande. Qui nel 1150 sorse l’Antico Palazzo Civico, di fronte al quale, poco meno di un secolo dopo (1221), venne fatto costruire il Palazzo del Podestà.

Proseguendo su via Mazzini e attraversando il ponte di Mezzo, si giunge in via D’Azeglio, dove si trova l’Ospedale Vecchio. Questo edificio fu voluto da Rodolfo Tanzi e fatto costruire nel 1201. Inizialmente era dedicato all’accoglienza degli orfanelli e per questo detto “degli esposti”. Appena un anno dopo il Tanzi ottenne il permesso di costruire anche una chiesa, che venne intitolata alla Vergine. Oggi l’edificio ci appare nella sua veste rinascimentale e si distingue per uno splendido porticato con archi a tutto sesto.

Le chiese della Via Francigena/1

La Via Francigena era la strada e l’insieme dei percorsi che dalla Francia e dal Nord Europa conduceva i pellegrini a Roma, una delle principali mete di pellegrinaggio della cristianità medievale. Testimonianza di quel percorso sono le chiese e le pievi ancora oggi visibili nel parmense. In questo primo percorso sono raccolte quelle che si trovano sulla linea della via Emilia ovest.

Partendo da Parma la prima che si incontra è la Pieve di San Pancrazio, citata per la prima volta nel 1002. Purtroppo a seguito di un intervento di restauro portato a termine negli ultimi anni del 1600, gli elementi romanici sono stati quasi del tutto nascosti.

Proseguendo sulla via Emilia si giunge a Sanguinaro, dove si trova la Chiesa dei Santi Simone e Giuda che a partire dal 1230 è di proprietà dei Cavalieri di Malta. Della chiesa originale rimangono la cripta, la base del campanile e l’abside, con archetti ciechi e dentelli sull’esterno.

La tappa successiva è il Duomo di San Donnino a Fidenza, una preziosa testimonianza di storia di cui si segnalano in particolare i bassorilievi che ne ornano la facciata. Questo Duomo è uno dei più importanti esempi di romanico emiliano.

Il percorso si conclude a Cabriolo, dove sorge la Chiesa di S.Thomas Becket, arcivescovo di Canterbury martire. Inizialmente adibita a cappella di una residenza dei Cavalieri Templari, ad oggi si possono notare due fasi costruttive: l’abside, di origine medievale, e la navata con la facciata, realizzate nella prima metà del XV secolo

Le chiese della Via Francigena/2

Questo secondo percorso sulle tracce della Via Francigena inizia in via La Spezia e si prolunga fino a Berceto.

Il primo paese che si incontra è Vicofertile, dove si trova la Pieve di San Geminiano. Sembra che la chiesa risalga al 1039, ma dell’edificio originario si conservano solo le fondazioni. All’interno, meritano l’attenzione del viaggiatore alcuni capitelli della fine del XII secolo decorati con figure umane e fantastiche e un fonte battesimale circolare, dello stesso periodo e probabilmente dello stesso artefice.

Proseguendo su via La Spezia si giunge poi a Collecchio, che accoglie la Pieve di San Prospero, un’interessante edificio di costruzione romanica, che inizialmente doveva presentare una navata unica con pianta a T e tre absidi. All’interno della chiesa le colonne terminano con capitelli romanici e una vasca battesimale del XII secolo.

Una piccola deviazione e ci si trova a Talignano, dove la Pieve di San Biagio accoglie il viaggiatore tra morbidi colli e boschi verdeggianti. A seguito dei lavori di restauro svolti tra il 1930 e il 1940, la chiesa ha riacquistato la sua veste romanica, grazie al rifacimento quasi completo dei paramenti esterni, il distacco della canonica dalla chiesa, l’apertura delle monofore absidali, la decorazione di facciata, fianchi e abside con archetti binati e lesene.

La Pieve di Santa Maria Assunta si trova invece a Fornovo e già dalla facciata è chiaramente riconoscibile la sua identità romanica. Sola parte superstite della facciata originaria è il portale, di cui rimangono due capitelli e due figure nell’arco. Curiosa la statua di pellegrino a fianco del portale, che indica la strada per Roma a chi percorre la via Francigena.

Da Fornovo si tiene la strada per Sivizzano e si raggiunge Bardone, punto cruciale della Via Francigena. Qui è un’altra Chiesa dedicata a Santa Maria Assunta, che si suppone sia addirittura di origine duecentesca.

Il percorso si conclude a Berceto, dove il viaggiatore potrà accedere al Duomo di San Moderanno, fondato nel 719 presso il valico appenninico e riedificato nel XII secolo. Di particolare interesse sono alcuni notevoli oggetti sacri di epoca medievale, custoditi nel Museo del Duomo.

Le pievi del territorio/dalla A alla G

Il territorio di Parma è ricco di pievi di notevole interesse artistico e religioso. In questa sezione e in quella successiva sono presentate in ordine alfabetico le più importanti.

Badia Cavana, Abbazia di San Basilide. L’abbazia sorge su un’antica strada che dalla città di Parma raggiungeva la Toscana, attraverso il passo del Lagastrello e il monastero di S. Salvatore e S. Bartolomeo di Linari. La chiesa risale al XII secolo e consiste di un’unica navata coperta a capriate con transetto sporgente e abside semicircolare.

Bazzano, Pieve di Sant’Ambrogio. Menzionata per la prima volta in un documento del 920, la chiesa di Bazzano viene indicata nel 1004 come pieve, titolo conferito alle poche chiese che avevano la facoltà di amministrare il battesimo. Notevolissimo il fonte battesimale in pietra, di forma ottagonale con figure scolpite a rilievo su tutte le facce.

Borgotaro, Chiesa di San Cristoforo. La costruzione sembra risalire al 1221. Lavori di restauro hanno rivelato le fondamenta della chiesa medioevale, consentendo di ricostruirne la forma.
La chiesa era costituita da un unico vano rettangolare con abside semicircolare orientata a est e tetto a due falde sostenuto da capriate.

Careno, Santuario della Beata Vergine Assunta. Fu fondata nel 1044, ma la prima chiesa romanica risale al XIII secolo. Di questa chiesa originaria sono oggi visibili la piccola abside e parte della facciata.

Castione Marchesi, Abbazia di Santa Maria Assunta. Fondata nel 1033 dal marchese Adalberto Pallavicino, l’abbazia è inizialmente affidata ai monaci benedettini. Nella chiesa sono conservati alcuni notevoli frammenti di un mosaico pavimentale, recuperato nel presbiterio sotto un pavimento romanico in lastre di pietra.

Contignaco, Pieve di San Giovanni Battista. L’aspetto odierno della chiesa è frutto di un restauro del XX secolo, che ha riportato alla luce la sottostante muratura in pietra a blocchi squadrati e alcune monofore e capitelli.

Fontevivo, Chiesa dell’Abazia di San Bernardo. L’abbazia di Fontevivo viene fondata nel 1142 da monaci provenienti dall’abbazia di Chiaravalle della Colomba. Di notevole interesse la Madonna con Bambino, conservata all’interno e attribuita all’Antelami.

Gainago, Pieve di San Giovanni Battista. Risalenti al XII secolo si possono notare l’abside maggiore, illuminata da due monofore, l’abside sinistra e i muri laterali della chiesa. Sul fianco sinistro, in mattoni alternati a sassi squadrati, tre monofore e una rozza figura in terracotta (forse il Buon Pastore).

Gaione, Pieve dei Santi Ippolito e Cassiano. Sorta sui resti si un’antica villa romana, viene costruita nell’XI secolo. Di questa struttura restano oggi le tre navate, con le colonne in mattoni e pietra alternati, gli archi e la muratura soprastante e i muri laterali.

Le pievi del territorio/dalla I alla Z

Moragnano, Pieve dei Santi Ippolito e Cassiano. Nasce all’incirca nel 1230 come cappella dipendente della vicina Pieve di Sasso. La parte più antica dell’edificio attuale è costituita dall’abside. Realizzata in blocchi squadrati di arenaria alla fine del XII secolo, l’abside è decorata all’esterno con un alto basamento, due sottili colonne in rilevo e archetti pensili.

San Nicomede, Chiesa di San Nicomede. È la più antica chiesa dedicata a San Nicomede nel Nord Italia ed è anche il principale centro di diffusione del culto del martire. La parte più antica, la cripta, risale al primo impianto della chiesa, forse del IX secolo; l’abside, con contrafforte centrale, è duecentesco, mentre l’aula è stata costruita nel XIV secolo, come attesta l’iscrizione sopra l’ingresso.

San Secondo, Pieve di San Genasio. L’edificio attuale si deve in gran parte alla fase costruttiva del XIII secolo e sorge isolata tra campi e canali, in un contesto simile a quella campagna medievale in cui è stata costruita quasi dieci secoli fa.

Sant’Ilario Baganza, Chiesa di Sant’Ilario. Citata per la prima volta nel 1230 come cappella dipendente dalla pieve di Barbiano la chiesa di Sant’Ilario sorge forse già nel XII secolo, periodo a cui risalgono i due capitelli scolpiti con figure umane e animali, oggi riutilizzati nelle paraste delle cappelle laterali.

Sasso, Pieve di Santa Maria Assunta. Sorge isolata in cima a un’altura sullo spartiacque tra le vallate dei torrenti Parma ed Enza. Della prima chiesa, probabilmente costruita nel X secolo, non restano tracce certe, se non forse nell’abside di sinistra, di fattura più semplice rispetto alle altre.

Serravalle, Chiesa di San Lorenzo e Battistero. È una delle più antiche pievi del parmense e la sola ad avere un edificio apposito per la celebrazione del battesimo. L’elemento di maggior interesse del complesso è il battistero. Costruito in pietra squadrata nel X-XI secolo, ha pianta ottagonale con due portali di accesso ed è illuminato da quattro monofore.

Tizzano, Pieve di San Pietro. Citata per la prima volta in un documento del 1004, la pieve di San Pietro è certamente già riedificata nel XI-XII secolo, periodo di cui si conservano la struttura delle navate, con pilastri cilindrici in pietra, e il portale laterale, con archivolto decorato a figure geometriche e croce centrale.

Zibana, Chiesa di Santa Maria. L’impianto originario della chiesa, ad aula con abside semicircolare, facciata a capanna e copertura a capriate lignee, viene rimaneggiato tra il XVI e il XVII secolo con l’aggiunta delle due cappelle, del campanile (con due campane datate 1513) e della sagrestia.