Antelami a Parma: il lavoro dell’uomo, il tempo della terra

"Mi auguro che nell’ammirare i Mesi dell’Antelami si giunga a riflettere, a pensare in forma introiettiva, avvertendo che l’opera di Antelami riflette la Luce di Cristo, nella felice continuità del tempo di Dio e del laborioso tempo dell’uomo. Ben venga quest’esposizione, densa di significati che potranno svelarsi ai tanti fortunati visitatori."

*** AGGIORNAMENTO DEL 14/1/23 ***

E’ancora possibile ammirare da vicino il ciclo scultoreo dei Mesi e delle Stagioni di Benedetto Antelami, trasferito all’altezza dei visitatori dal primo loggiato. Il permesso di visita comprende la visita al Museo Diocesano, al Battistero e alla Cattedrale di Parma

*** AGGIORNAMENTO DEL 18/2/22 ***

Prorogata fino al 13 gennaio 2023 la mostra che consente di ammirare da vicino il ciclo scultoreo dei Mesi e delle Stagioni di Benedetto Antelami, trasferito all’altezza dei visitatori dal primo loggiato.

In occasione di Parma Capitale Italiana della Cultura 2020-21 la Diocesi di Parma intende proporre un’offerta di iniziative culturali che esprima la secolare attenzione della comunità cristiana parmense ai valori umani più profondi (assistenza, misericordia, accoglienza). Centro fisico di questa offerta sarà, oltre alla restauranda chiesa di San Francesco la Piazza del Duomo che con la Cattedrale, il Battistero, il Palazzo episcopale e lo spazio che circoscrivono, resta oggi a simboleggiare gli alti ideali della vita civile e religiosa delle cui manifestazioni fu già cornice e palcoscenico. L’intento complessivo della Diocesi è quello di offrire il patrimonio culturale di cui è depositaria tanto a chi vi si accosta per la prima volta (turisti e pellegrini) quanto agli stessi parmigiani che potranno riscoprirli e interagire con essi in una rinnovata prassi di fruizione.

L’idea di una esposizione temporanea dei Mesi e delle Stagioni di Benedetto Antelami è parsa particolarmente efficace ai fini di offrire uno spunto di interesse generale e di motivare l’afflusso dei visitatori al complesso di Piazza Duomo.
Le statue dei Mesi e delle Stagioni, oltre al dato storico-artistico, aprono anche la strada a un approccio culturale multidisciplinare. Racchiudono in sé un alto valore simbolico-religioso, testimoniano una profonda riflessione antropologica ed esprimono un rapporto di pieno equilibrio tra uomo e ambiente, tra natura e cultura.

Attraverso l’opera dello scultore la pietra diviene espressione dell’idea, della conoscenza e dei valori della fede. Questo ciclo scultoreo, ancorché incompleto, diviene una narrazione materiale del trascendente. In queste statue troviamo sintetizzata la Creazione articolata in spazio e tempo, dimensioni in cui il mistero spontaneo della vita incontra la sapienza dell’agricoltore, e l’opera del lavoratore sapiente apprende ad adeguarsi allo scorrere dei tempi e all’alternarsi delle stagioni. Natura e cultura. In questa opere è però racchiuso anche la dinamica teologica di peccato e redenzione. Come l’uomo, reo del peccato originale, è condannato a trarre la sua sussistenza con fatica e sudore da una natura che gli è divenuta ostile, così l’uomo redento dal sacrificio di Cristo viene reintegrato nell’equilibrio armonico del progetto divino.

Tutte le iniziative sono nate dalla attenta riflessione della apposita Commissione diocesana presieduta da mons. Vescovo e composta da don Alfredo Bianchi (direttore dell’Ufficio Beni culturali della Diocesi e del Museo Diocesano), don Lorenzo Montenz (responsabile Progetto culturale diocesano), arch. Sauro Rossi (Presidente Fabbriceria della Basilica cattedrale), Sig.ra Giovanna Savazzini (Curatrice Eventi del Museo Diocesano), arch. Barbara Zilocchi.

Il progetto prevede il trasferimento dei Mesi e delle Stagioni di Benedetto Antelami dall’attuale collocazione sul loggiato interno e il loro posizionamento nelle nicchie al piano terra del Battistero. L’esposizione consentirà una fruizione ravvicinata mediante un apposito allestimento ideato per l’occasione e offrirà al visitatore un collegamento diretto con le altre opere antelamiche presenti nella Cattedrale e nel Museo diocesano.
L’inaugurazione dell’esposizione è fissata per sabato 12 settembre 2020.
Esposizione a cura dell’arch. Barbara Zilocchi, Allestimento Teknostage, Massimiliano Di Liberto. La realizzazione del progetto è stata resa possibile da un cofinanziamento di Fondazione Cariparma, Fondazione Monteparma, Comitato per Parma 2020 e dalla collaborazione con Confagricoltura.

 02-09-2020