In memoria di Don Alfredo Bianchi (9 aprile 1942 – 22 maggio 2021)


Arciprete di Castelnovo ed Amministratore parrocchiale di Vicomero, Direttore dell’Ufficio per i Beni Culturali Ecclesiastici, Vicario episcopale

“Manderò a voi lo Spirito di verità, dice il Signore: egli vi guiderà alla verità tutta intera”
(Gv 16, 7.13)

Nato il 9 aprile 1942 a San Martino Sinzano ed entrato undicenne nel Seminario diocesano di Parma, viene ordinato presbitero il 28 agosto 1966 nel Duomo di Berceto. All’esperienza parrocchiale ha sempre unito la pastorale dell’insegnamento, dedicando anni di studio e lavoro alla storia, ai segni di fede che essa ha lasciato soprattutto alla comunità cristiana e alla cultura italiana e parmigiana.

Il suo ministero più prezioso, durato ben 45 anni, si è svolto in Centro diocesi a Parma, come cultore, custode e promotore dei “tesori di Piazza Duomo”: Curia, Cattedrale, Battistero, senza dimenticare la Fabbriceria ed il Museo. In quella che era per lui la “casa di Curia” è stato vice e quindi Direttore dell’Ufficio liturgico (1976-1992) e poi dell’Ufficio per i Beni Culturali ecclesiastici (1992-2021), svolgendo in Cattedrale il servizio di Cerimoniere vescovile.

Tra le opere a cui si è dedicato come Direttore, si ricorda in particolare il grande progetto di catalogazione di tutti i beni artistici e storici mobili (dipinti, statue, vasi sacri, mobilio e altro ancora) presenti nelle oltre 300 parrocchie della diocesi.

Grazie a Don Bianchi, ai numerosi progetti di restauro che ha guidato, Duomo e Battistero sono stati riportati al loro antico splendore. «Negli ultimi tempi si era speso per la mostra sui Mesi e le Stagioni dell’Antelami e per il rifacimento dell’illuminazione della Cattedrale», ha ricordato Sauro Rossi, presidente della Fabbriceria della Cattedrale.

Il vescovo Enrico Solmi, che nel 2008 lo ha chiamato al compito di Vicario Episcopale, ha dichiarato: «Con la scomparsa di don Alfredo la Chiesa e la città di Parma patiscono una grave perdita. Uomo di grande cultura e pari umiltà, sapeva leggere il mondo antico con grande sapienza. Con i suoi modi e il proprio carattere è stato capace di essere prete pienamente, offrendo rispetto e dialogo verso tutti».

Da citare, inoltre, il profondo impegno per il recupero di San Francesco del Prato, la chiesa gotica che sta tornando alla luce anche grazie al suo prezioso operato.

Don Bianchi è tornato al Padre il 22 maggio 2021, nella Vigilia della Pentecoste, secondo la Parola del giorno, accogliendo l’ultima chiamata del suo Signore e Maestro: “Tu, seguimi!” (Gv 21, 23).