La Piazza Grande
Piazza Grande è il cuore della città, che si apre, grosso modo, dove sorgeva il foro, centro pulsante della vita pubblica, civile e religiosa dell’antica Parma romana. L’area andrà in abbandono dopo la caduta dell’Impero.
Intorno al Mille il Comune di Parma non sente ancora l’esigenza di un proprio spazio, di un palazzo dove svolgere le funzioni pubbliche. Le riunioni di governo probabilmente si svolgevano in edifici privati o sacri e le varie sentenze dei giudici venivano pronunciate nel Palazzo vescovile e nelle chiese.
E’ dopo il Mille, fra il XII e il XIII secolo, con l’inizio di una nuova fase di sviluppo della città, che la Piazza del Comune, la platea communis, diventando il centro dell’attività politica ed economica di Parma. La Piazza si espande e la sua importanza cresce insieme al prestigio del libero Comune.
Mentre la vita cittadina prosegue segnata dal rintocco della campana del Comune o “Battifolle” posta al centro della piazza, sorgono intorno i primi palazzi che svolgono le più diverse funzioni pubbliche, come ricevere i rappresentanti d’altri Comuni o amministrare la città e la giustizia.
La piazza vede sorgere nell’angolo nord-orientale il primo edificio comunale intorno al 1150, l’Antico Palazzo Civico (la domus civitatis), dove fino al 1221 si convocano assemblee e si riuniscono i consoli e i funzionari civici. Dal 1286 l’edificio diventa sede del giudice o auditore criminale con le aule del Tribunale di Giustizia. Ceduto a privati, dal XVIII secolo perde ogni funzione pubblica, e muta denominazione in Palazzo Fainardi conservando però ancor oggi sul fronte Sud le eleganti bifore medioevali.
Il palazzo appositamente costruito nel 1221 per diventare sede del Comune è il Palazzo del Torello, voluto dal podestà Torello da Strada nell’area Sud della Piazza, nel quadrante verso Ovest. Il pian terreno era preceduto da un lungo porticato, mentre al piano superiore si trovavano una loggia e le sale per le riunioni. Persa ogni funzione pubblica e ceduto a privati, dopo diverse trasformazioni e manomissioni, l’edificio verrà demolito subito dopo la seconda guerra mondiale per lasciare posto alla sede della Banca Commerciale Italiana.
Nel 1221, sempre sul lato Sud della piazza, ma nel quadrante verso Est, viene edificato anche il Palazzo del Podestà, collegato al Palazzo del Torello da un ballatoio, non più esistente. Nel 1927 viene riscoperta e restaurata l’antica facciata del palazzo, rimasta nascosta sotto gli intonaci dopo che l’architetto di Corte, Alexandre Ennemond Petitot, nella seconda metà del Settecento aveva dato una nuova veste all’intera piazza.
L’ascesa al potere del popolo porta ad un aumento degli organi di governo e quindi all’esigenza di avere sale adatte a contenere il crescente numero dei membri del Consiglio Generale. Per questa ragione sul lato Sud-Est, poco discosto dalla chiesa di San Vitale, tra il 1281 e il 1282, viene edificato il Palazzo del Capitano del Popolo o Comunale Nuovo, sede dell’amministrazione comunale e residenza del Capitano, ben presto dotato di una torre civica ripetutamente accresciuta e modificata. Ricostruito nel 1628-29, in seguito al crollo della torre che nel 1606 distrugge la maggior parte dei suoi elementi originari, il Palazzo Municipale conserva ancor le facciate incompiute.
Con lo sviluppo dell’attività economica e commerciale della città, nella parte Nord della piazza vengono abbattute vecchie case per ampliare la piazza e far spazio alla costruzione di un palazzo con funzione principalmente mercantile: il Palazzo dei Mercanti. Edificato nel 1283-85 sulla platea da ora detta Piazza Nuova, è costituito da due edifici separati da una stretta via, uniti in un unico corpo da una torre nel 1673. Nel periodo delle Signorie diventerà sede del governo e sarà battezzato come Palazzo del Governatore e assumerà la configurazione attuale dopo le trasformazioni settecentesche volute dal Petitot.
Nel 1287 la piazza assume la sua forma definitiva con la costruzione del carcere criminale della Camusina e della Torre Civica, collocati dietro al Palazzo del Capitano del Popolo, andati perduti con il crollo della torre.
Oggi la piazza, intitolata a Giuseppe Garibaldi dal 1893, rimane il centro amministrativo della città e offre una immagine multiforme, con alcuni edifici di aspetto medievale, altri dalle linee sei-settecentesche e, infine, nuovi volumi sorti dopo la guerra, sulle macerie delle preesistenti costruzioni.