Castione Marchesi, Abazia di Santa Maria Assunta
Secolo XI - XII - XVI
L’abbazia sorge in posizione elevata rispetto alla pianura circostante, su un leggero rilievo abitato già in età Bronzo: un grande insediamento della cultura delle terramare è stato qui scoperto e scavato verso la fine dell’Ottocento.
Fondata nel 1033 dal marchese Adalberto Pallavicino, l’abbazia è inizialmente affidata ai monaci benedettini, cui subentrano nel 1485 i monaci olivetani, che la reggeranno fino al suo trasferimento alla diocesi di Parma (1764).
La primitiva chiesa dell’abbazia viene interamente ricostruita alla fine del XII secolo, con un impianto simile a quello della vicina abbazia di Fontevivo. Di questa fase nell’edificio attuale si conservano le tre navate, coperte con volte a crociera a costoloni e con i pilastri a fascio sormontati da splendidi capitelli, alcuni geometrici e altri decorati con figure zoomorfe. Alla fine del Cinquecento gli olivetani ricostruiscono il presbiterio, con alte finestre rettangolari. L’innesto sulle navate medievali del nuovo presbiterio, molto profondo e luminoso, altera la spazialità interna della chiesa medievale.
Nella chiesa sono conservati alcuni notevoli frammenti di un mosaico pavimentale, recuperato nel presbiterio sotto un pavimento romanico in lastre di pietra.
Il mosaico, realizzato probabilmente nel XII secolo sul modello di disegni contenuti in codici miniati del tempo, è l’unico esempio di mosaico romanico nel parmense.
L’interpretazione dei mosaici è incerta: inizialmente ritenuti una allegoria del tempo e dei mesi dell’anno, sono stati più recentemente interpretati come allegoria delle arti liberali; in particolare la donna che regge una sfera come raffigurazione dell’Astronomia, il frammento con figura maschile che regge uno scettro come il Re Davide e il busto proteso in atto di soffiare come la raffigurazione di un Vento.