XVII-XIX secolo


1602

Nel marzo iniziano i lavori, per commissione dei fabbriceri all’ingegnere e architetto Smeraldo Smeraldi, per una seconda torre sulla sinistra della Cattedrale. L’opera, non portata a termine, è detta“torre mozza” ed è qui rappresentata in un acquerello di Biagio Martini conservato alla Galleria Nazionale di Parma.

1613

Il falegname Paolo Froni intaglia il pulpito della Cattedrale che affaccia sulla navata centrale, un’opera che si discosta nettamente dalle linee romaniche circostanti.

XVII, fine – XVIII, inizio

Alessandro Baratta dipinge il soffitto e le lunette della cappella del Consorzio dei Vivi e dei Morti.

1719

Sebastiano Galeotti, coadiuvato da Pellegrino Spaggiari per le quadrature, realizza gli affreschi della volta e del sottarco dellacappella di Sant’Agata..

1733

Antonio Balestra dipinge il quadro raffigurante Sant’Ilario per la omonima cappella nella cripta.

1744

Vengono realizzati i due fori barocchi, che servono da sfiatatoio alla cripta, aperti nelle volte fino a raggiungere il piano del santuario.

1753

Gaspare Traversi dipinge la tela raffigurante il Crocifisso con santi, posta lungo la parete della scala che va al transetto nella crociera a Nord.

1766

L’architetto Antonio Ghidetti progetta l’ancona, eseguita dal falegname Ghirardi a coronamento del ciborio di Maffeolo da Carrara. Struttura colossale in legno dorato, collocata in fondo al coro, è ispirsta al baldacchino del Bernini in San Pietro.

1781

Viene abbassato il pavimento della cripta ad opera del capomastro Rasori.

1796

Antonio Bresciani dipinge, per la chiesa di San Paolo, il quadro raffigurante la Conversione di San Paolo, ora conservato nella cappella di San Paolo nel transetto Sud della Cattedrale.

1800

Gaetano Callani progetta i ventidue candelabri eseguiti da Odoardo Panini, in legno intagliato e argentato. Le placche, adornate al cenro del nome di Maria, di rose, fogliami e volute, sono addossate ai pilastri della navata centrale e alle pareti del presbiterio.

1811-1819

Carlo Francesco Caselli, Vescovo di Parma dal 1804 al 1828, fa trasportare in Cattedrale gli altari di maggiore interesse artistico, recuperandoli dalle chiese soppresse per decreto napoleonico.

1815

Antonio Pasini dipinge la tela raffigurante la deposizione nel sepolcro nella cappella di San Fermo

1824

Giungono nella cappella di San Severo o del Crocifisso i quattro quadri di Gaspare Traversi eseguiti nel 1753. Facevano parte di un ciclo di tele che si trovavano originariamente nel convento e nella Chiesa di Santa Maria di Monte Oliveto di Castell’Arquato. I quattro quadri, che ora si trovano lungo le due pareti laterali della cappella, rappresentano: Sant’Antonio da Padova e Santa Teresa; Sant’Agata, Santa Lucia e Santa Apollonia; San Francesco che riceve le stigmate; San Pasquale Baylon e Santi francescani.

1825-1829

Giovanni Zilioli intaglia le tre porte lignee del Battistero, ad imitazione di quelle quattrocentesche della Cattedrale di Luchino Bianchino

1834 e 1843

Tommaso Bandini scolpisce, lungo le pareti della cappella di San Severo due monumenti: uno al Cardinale Carlo Francesco Casellinel 1834 e l’altro al Vescovo Vitale Loschi nel 1843. L’epigrafe del Caselli ricorda l’onesta e saggia vita del Cardinale, Vescovo di Parma dal 1804 al 1828, decorato delle insegne dell’ordine Costantiniano, mentre l’epigrafe del Loschi ne ricorda i quarant’anni di vicariato, l’ingegno e l’onestà di vita.

1834

Vengono scoperti due frammenti di affresco nella cripta, entro nicchie nel sottarco, rappresentanti San Bartolomeo, databili alla fine del secolo XIV, inizio XV. Negli stessi anni sono avviati i lavori di recupero degli affreschi, scialbati in epoche diverse, delle cappelle quattrocentesche della navata e della cripta.

1881-1882

Girolamo Magnani dipinge, unitamente alle pareti, il soffitto della cappella della famiglia Cantelli. Ogni vela ha un tondo con la raffigurazione di un Evangelista.