I capitelli


Innumerevoli capitelli medioevali, con funzioni strutturali o puramente decorative, costellano l’intero edificio all’esterno e all’interno. La maggior parte sono elaborazioni del tipo corinzio, decorati unicamente da fogliame ed elementi vegetali. Altri sono anche abitati da animali e figure mitologiche (grifi, sirene, aquile, leoni…), scene di guerra o caccia (soldati a cavallo, guerrieri in armi, arcieri…), allusioni bibliche (Sansone, Abramo, Maria…), storie di santi (san Martino, san Nicola, l’arcangelo Michele…), scene di vita quotidiana (la vendemmia…) e anche scene polemiche (un asino e un lupo vestiti da monaci, un asino con la cetra…): una vera e propria foresta di simboli, che doveva toccare la fantasia e affinare il senso morale di chi era in grado di leggere questa enciclopedia per immagini scolpite nella pietra, evidenziate in origine anche col colore.

Sotto le dorature cinquecentesche, in un capitello del secondo pilastro della parete sinistra della navata il restauro ha rivelato l’antica policromia. La Vergine Maria, con tunica purpurea e manto azzurro, è assisa in trono con le braccia allargate nell’atto della preghiera, tra due angeli che la acclamano: uno con tunica rossa ed ali turchine, l’altro con ali infuocate e veste candida.

A coronamento del quarto pilastro della medesima parete, nel lato verso la navatella, sta il capitello della iniziazione cristiana. Un ministro posto dietro la vasca battesimale, affiancato da un altro che sorregge un libro aperto, trae dal fonte un bambino appena rinato a vita nuova in Cristo e lo porge al padrino che allunga le mani per riceverlo; al di sopra del bimbo una colomba porta nel becco l’ampolla del crisma e una stella a più punte illumina la scena: è la luce del Signore risorto.