Il nuovo presbiterio


La Cattedrale costruita nove secoli fa porta incise nelle sue pietre e inscritte nelle opere d’arte le vicende, i movimenti, il sentire della comunità che l’ha costruita e che l’ha sempre considerata chiesa madre della Diocesi.
La Cattedrale è quasi un corpo vivo, in cui ogni secolo ha lasciato la sua traccia: così ora, a corona dell’altare posto al centro del presbiterio nel 1983, si stanno approntando una nuova cattedra episcopale e un nuovo ambone, fusi in bronzo su progetto dell’architetto catalano Jaume Bach.

Il Concilio Vaticano II ha messo in forte risalto il particolare rapporto fra Parola di Dio e ministero episcopale: nella comunità del Signore tutti, anche i maestri, restano sempre discepoli dell’unico vero Maestro, Gesù Cristo, e quelli che sono incaricati di annunciare la Parola restano sempre al servizio della Parola. Per questo motivo la nuova cattedra non sarà più collocata nel fondo dell’abside ma all’ingresso del presbiterio, affrontata all’ambone e in visibile dialogo col luogo da cui si proclama l’Evangelo, che troverà posto sotto l’organo, dove si ergeva il distrutto ambone antelamico.

Un raffinato tappeto bronzeo rivestirà infine i gradini della predella dell’altare. La superficie liscia e lucente di questi preziosi arredi metallici sarà movimentata da passi della Scrittura incisi in numerose lingue antiche e moderne, a sottolineare l’universalità del messaggio di salvezza di Cristo: sulla predella dell’altare alcuni versetti del discorso di Gesù a Cafarnao nel capitolo VI del Vangelo di Giovanni (“Io sono il pane della vita…”), sull’ambone l’inizio del medesimo Vangelo (“In principio era il Verbo…”), sulla cattedra il prologo della Prima lettera di Giovanni (“Quello che abbiamo veduto e udito, noi lo annunziamo anche a voi”).