Cappella gentilizia Ravacaldi


Realizzata entro il 1427 la cappella è ricondotta alla committenza del canonico Antonio Ravacaldi. Il committente, probabilmente raffigurato sulla parete di fondo della cappella, all’interno dell’affresco raffigurante l’Annunciazione, sceglie di raffigurare sulle pareti le storie della Vergine. Imbiancati in data imprecisata, gli affreschi sono riemersi negli anni Trenta dell’Ottocento.

Attribuita alla bottega di Bertolino de’ Grossi, sebbene con l’intervento di un pittore presente anche nella cappella Rusconi, la cappella si accosta a quelle della navata, attribuite alla stessa bottega, per gli schemi architettonici e prospettici, le tipologie dei personaggi, il gusto per la caratterizzazione fisionomica accentuata e per l’emergere di un solido gusto narrativo che si concretizza nell’attenzione dedicata ai dettagli più insoliti.